LE PERE DI INGRES

Decana, Abate, William, Kaiser.

Sono i nomi delle Pere di Ingres; Les Poires d’Ingres è il titolo di questa serie ancora in divenire che, come suggerisce il gioco di parole Dada, si presta a molteplici chiavi di lettura; è l’ultima tra quelle appartenenti alla nazione delle Famiglie Dada, nata dall’impossibilità di uscire di casa a fotografare durante le settimane di quarantena: sono scatti forzatamente domestici, col tavolo di cucina elevato a set fotografico.

Dada ha dato una visione strutturalista all’Arte perché sonda le possibilità, e gli equivoci, dei linguaggi e della Parola.
La parola, il nomen, è il vero gesto creativo che rende l’uomo simile a Dio: “In principio era il Verbo“.

Le pere, fotografate in un periodo in cui l’odio omofobo e razziale trovava sfogo violento sui social, dentro sono uguali anche se sono di razze diverse.

E poi queste pere forse sarebbero piaciute anche a Ingres, come ci suggerisce Man Ray: sono pere, …ma anche un po’ …”patate“.


Stampa manuale in camera oscura, (trattamento di conservazione al selenio); camera Mamiya RZ67.
A) Doppia serie speciale numerata di quattro stampe 10×15 cm in tiratura limitata su carta ILFOBROM scaduta.
B) Tirature singole su carta baritata Foma FB Warmtone in formati 24×30,5cm e 30,5×40,6 cm.
C) Stampa ai pigmenti da negativo scansionato fino a 90x110cm su carta Hahnemuhle Photo Rag 308.